La ginnastica artistica è una delle quattro discipline olimpiche più antiche e complete.
La ginnastica è sia maschile che femminile e si diversificano per gli attrezzi utilizzati. Nel maschile sono previste sei diverse specialità: corpo libero, volteggio, parallele, cavallo con maniglie, anelli e sbarra; nel femminile le specialità sono quattro: corpo libero, volteggio, parallele e trave.
La ginnastica artistica era praticata già nell’Antica Grecia anche se non era propriamente la stessa ginnastica di oggi: si trattava più che altro di un mix tra atletica leggera, lotta e pugilato.
La ginnastica artistica torna in auge dopo l’anno mille e solo in tempi più moderni, intorno al XIX secolo, il pedagogista Friedrich Ludwig Jahn inaugura a Berlino la prima palestra pubblica all’aperto, introducendo anche l’uso degli attrezzi; e in seguito il ginnasta ed educatore tedesco Adolf Spiess inizia a dedicarsi alla ginnastica collettiva: la fusione dei due metodi, origina la moderna ginnastica artistica.
In Italia e tra il 1830 e il 1860 nascono le prime associazioni ginniche che nel 1869 a Venezia (Reyer) danno origine alla Federazione Ginnastica d’Italia. Solo più tardi viene fondata a Liegi la Federazione Internazionale di Ginnastica.
Il risultato agonistico è determinato dalla somma dei punteggi ottenuti ai vari attrezzi (concorso generale) oppure dal punteggio ottenuto in uno solo di questi (di specialità). Gli esercizi vengono valutati dalla giuria sia in termini di complessità tecnica che di precisione ed eleganza di esecuzione.
Introdotte in occasione dei Giochi Olimpici di Helsinki, nel 1952, nel femminile ci sono le parallele asimmetriche, e consistono in due staggi posti a differenti altezze, la ginnasta passa da uno staggio all’altro compiendo varie evoluzioni sia tra i due staggi che passando in volo all’esterno, senza mai toccare il suolo.
Nel maschile ci sono le parallele pari, con in due staggi posti alla stessa altezza il ginnasta esegue figure ed evoluzioni con appoggio sugli staggi.